Nuova falesia Perrone del Corvo a Carpineto Romano

In occasione del Climbing Festival a Carpineto Romano abbiamo chiesto a Stefano Milani di parlarcene direttamente

un racconto di Stefano Milani

In occasione del Climbing Festival del 19 settembre a Carpineto Romano, e dell'inaugurazione della nuova falesia Perrone del Corvo, abbiamo chiesto a Stefano Milani, principale chiodatore della falesia, di parlarcene direttamente.

Di seguito il suo pensiero, un vero e proprio racconto.

Raccontare di una falesia, dove per mesi si è lavorato, resta un po' complicato: non si sa da dove iniziare, troppe cose sono accadute, la pioggia, il caldo, il sentiero da individuare, lo zaino pesante.  Tutti gli amici, Tiziano Cerri, Mauro Lucatelli, Carlo Barrini, Maurizio Panetti, ognuno da diverse località - Carpineto, Aprilia, Sermoneta e altri paesini limitrofi - tutti con la passione della montagna, con la passione dei Monti Lepini che, ancora una volta, sono stati capaci di donare a noi frequentatori un angolo di natura inaspettato, un posto dove passare intere giornate ad arrampicare e a raggiungere la vetta del Perrone del Corvo.

Questa magnifica parete di roccia - geologicamente definita falesia-  è milioni di anni che si trova nel suo posto, a guardia del Pian della Faggeta, nel territorio di Carpineto, eppure più volte scalatori e speleologi hanno posato mani e piedi su queste roccia, ma mai con lo spirito sportivo, mai con l'intenzione di regalare alla comunità verticale un valido terreno di gioco. Nei primi di autunno del 2018, quasi per scherzo, un noto chiodatore pontino si incontrò con frequentatori della montagna di Artena e Cori. 

L'incontro era solo per conoscersi e scambiare quattro chiacchiere sulla montagna, passione comune. Nei vari discorsi emerse la voglia di avere una nuova falesia più vicina ai territori di Artena, ed uno di loro - Valerio Rossano-  tirò fuori dal cappello magico il Perrone: subito al chiodatore brillarono gli occhi e con la promessa che sarebbe andato a dare un'occhiata  per valutare. A Novembre 2018 il Perrone contava due nuove vie di arrampicata sportiva nel settore ora detto "Speleo", e da li in poi, ogni mese fino ad giugno 2020, la falesia è stata frequentata dai chiodatori che hanno potuto aprire le vie di arrampicata, e dagli scalatori che hanno potuto arrampicare e assaporare la bellezza del luogo.

L'avvicinamento non è lungo, non è difficile, avviene praticamente  all'interno di un bosco ceduo, qualche tratto ripido si supera agevolmente e in venti minuti scarsi si è alla base della parete da arrampicare; le vie sono tutte dotate di catena per la calata, è consigliato l'uso del casco.

La falesia del Perrone del Corvo - detto Jo Perrone-  è l'evidente struttura rocciosa che domina il pianoro carsico in località Pian della Faggeta nel Comune di Carpineto Romano: si trova sul lato sud-ovest della boscosa cresta che da "Occhio di bue" va a ricollegarsi alla cresta est del Monte Semprevisa alla testa alta del pianoro di Pian della Faggeta.

La falesia occupa la parte appena sotto la vetta principale del Perrone del Corvo che raggiunge la quota massima di 1035 metri. La struttura rocciosa è divisa in quattro settori ben distinti ma  praticamente consecutivi: si sviluppano per un'altezza che varia dai 15 metri ai 45 m. nel settore principale, dove la presenza di  un enorme tetto pressoché orizzontale ne caratterizza la struttura.

Già ben nota sia agli arrampicatori sia agli speleologi, è sempre stata poco utilizzata per l'arrampicata sportiva. Nel corso degli anni è stata esplorata da qualche arrampicatore che ha tracciato ed attrezzato qualche via nei vari settori, forse mai ripetute. Gli speleologi invece, contrariamente agli scalatori, hanno sempre utilizzato le pareti per effettuare le proprie esercitazioni nelle manovre sul verticale da adottare poi in grotta. In passato, intorno agli anni '90, anche chiodatori - attrezzatori di vie di arrampicata sportiva-  provenienti dal dal versante pontino dei Monti Lepini hanno visitato le pareti del Perrone del Corvo, ma non hanno preso in considerazione lo sfruttamento sistematico delle pareti. Soltanto nel 2018, dopo un incontro tra alcuni arrampicatori locali e il chiodatore pontino Stefano Milani, sono state create le giuste sinergie per iniziare una sistematica valorizzazione della falesia.

Contestualmente Mauro Lucatelli  ha tracciato il nuovo sentiero per raggiungere la falesia e proseguire verso la panoramica vetta del Perrone del Corvo che, passando proprio sotto le pareti e percorrendo una breve cengia, conduce in vetta.

La parete del Perrone è esposta a sud ovest: si arrampica su roccia calcarea che varia da verticale a strapiombante, dove si sfruttano fessure, diedri, strapiombi, tetti, un po' per tutti i gusti; alla base della parete, il bosco regala momenti di relax al fresco, in estate può fare caldo, ma nelle altre stagioni si arrampica agevolmente.

Il luogo è immerso nella natura: di fronte si ha la mole arrotondata del lato nord del Monte Semprevisa, la montagna più alta della catena dei Monti Lepini che, con i suoi 1536 metri di quota, è raggiunta ormai ogni giorno da decine di escursionisti che salgono in cima per ammirare il magnifico panorama sulla pianura Pontina e la costa meridionale del Lazio. La falesia del Perrone si trova in un posto magnifico al cospetto di una signora montagna, in una catena montuosa capace di regalare angoli di natura inaspettati.

Buon divertimento.